Viandanti sulla via Vandelli
Per il nostro Clan (17 - 21 anni) è stato un anno particolarmente intenso che si è concluso con la route estiva di fine agosto su quella che viene chiamata la Via Vandelli, costruita a metà del 1700 e che collega Modena a Massa passando per le Alpi Apuane e per i loro bellissimi scorci tra cave di marmo, boschi e mare.
Per cinque del nostro Clan è stato l’anno della Partenza, era quindi giunto il momento di decidere se lo stile di comunità, condivisione e corresponsabilità potesse far parte della propria vita e scegliere dove poter manifestare questa scelta che per molti versi oggi appare radicale a molti esseri umani…fa e facciamo paura.
Partenza per noi Scouts significa decidere di fare la Strada della vita insieme al Cristo che indica la via lavando i piedi agli altri. Mettere i nostri passi nelle tracce del Suo Vangelo e stare con Lui.
Nel Vangelo ci sono molte partenze: quella di Gesù dalla Madre, quella dei discepoli in missione, quella di Cristo dai “suoi” verso la Casa del Padre, quella dei due di Emmaus che tornano a Gerusalemme, quella di Giuda verso la perdizione, quella di Pietro verso il rimorso, dell’adultera verso il perdono, quella dalla cima del monte dopo la trasfigurazione. Il Vangelo è il libro della vita con le sue creature, le fragilità, le resurrezioni.
“Chi parte è già partito”, cioè, ha già cominciato a vivere la sua vita secondo questa logica e ha cominciato a leggere le scelte di ogni giorno alla luce del Vangelo e secondo lo stile degli scout. “È già partito” chi ha provato e poi consolidato un impegno di servizio importante per la sua vita. Importante per il tempo che vi dedica, per la conformità agli ideali evangelici (il servizio è con i poveri), e non ultimo per la passione (lo spirito) che caratterizza “il Servo”.
“Sta partendo” chi ha individuato dei riferimenti che siano cibo per la sua quotidianità: persone, libri, comunità, eventi che diano modo di approfondire i problemi che certamente un adulto incontra e che sono i passi verso la felicità. La Chiesa è vasta proprio perché ciascuno possa trovare in essa la strada che lo avvicina a Dio.
Tutti i Rover e le Scolte lasciano il Clan Fuoco come «fratelli di ogni altra guida e scout», la strada fatta insieme rimane sempre, anche per chi non parte.
La Partenza si chiede, la si costruisce nel tempo, si prende lungo la strada, è un momento di condivisione. “Parte” chi afferma i valori scout e testimonia la Parola di Dio, essendosi giocato nella comunità RS e lasciando così un segno per tutti quelli che restano.
Ma ne vale la pena? Costa molto!
Costa in umanità, responsabilità e decisione, perché a molti fa paura data la sua radicalità, ma pensiamo che i giovani di oggi e domani e ai vecchi di oggi e domani serva sapere che solo l’amore salva e che nessuno si salva da solo. Costa, ma ne vale decisamente la pena!
Buona strada!
“Se cento anni sono la storia, un nuovo sguardo si apre davanti”
Dopo aver festeggiato per tutto lo scorso anno il Centenario della fondazione del nostro gruppo Scout, celebrato all’insegna del motto "la tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”, quest'anno ci prepariamo a un nuovo orizzonte, orientati verso il futuro e la responsabilità.
Lo stile scout, che si declina in “Osservo”, “Deduco”, “Agisco”, ci chiede oggi come in passato di saper leggere i segni dei tempi e di non delegare ad altri, ma di adoperarsi dove e come possiamo. Abbiamo deciso di abbracciare il domani, che in molti frangenti è davvero pieno di dubbi e interrogativi, creando un luogo che non sia solo fisico, ma prima di tutto una comunità fatta di persone. Ci immaginiamo che il futuro sarà un momento d'incontro per condividere esperienze, promuovere la crescita personale, costruire relazioni e coltivare la consapevolezza delle sfide globali che ci aspettano. L’unico modo di farlo è accogliere con responsabilità, sostenibilità e fiducia (la Fede di cui si sente molto parlare) tutte le sfide che il futuro e prima ancora il presente ci pongono davanti.
Invece di guardare solo al passato, quindi, vogliamo concentrarci sulle braci che ardono della nostra passione per il Servizio, della scelta quotidiana della Comunità e della decisione di essere testimoni autentici, guidati dalla Parola. Vogliamo reinterpretare la tradizione in modo dinamico, affrontando le sfide del presente con uno sguardo necessariamente rivolto all’orizzonte che è sempre più in là. Per dirla con le parole del fondatore dello scoutismo: “Quando guardate, guardate lontano, e anche quando credete di star guardando lontano, guardate ancor più lontano!”. Ce lo chiedono i nostri ragazzi, ce lo chiede il mondo che ci circonda: abbiamo deciso di stare in ascolto dei silenzi dei bisogni umani e agire di conseguenza… nonostante tutto.
Grazie a tutti coloro che hanno voluto esserci vicini in questo anno di festeggiamenti e che, in vario modo, ci hanno aiutato a realizzare tutto quanto è stato fatto e grazie a tutti quelli che vorranno mettersi con noi per camminare verso questo orizzonte.
Sempre avanti con allegria… e responsabilità
Quest’anno per noi sarà all’insegna della responsabilità. Una parola temuta, sentita talmente tante volte che si rischia di perderne il senso profondo. Abbiamo deciso, quindi, di rileggerla, ripartendo dalle radici e aggiungerci un qualcosa in più, a modo nostro, perché siamo consapevoli che la parola “responsabilità” incarni al suo interno l’idea di futuro o, meglio, del nostro – inteso come di Comunità– futuro.
Durante la S. Messa in occasione della Festa della Gioia abbiamo offerto alla comunità parrocchiale tutta la responsabilità liberante dell’essere educatori che educano e al contempo vengono educati. Il nostro impegno ad essere Testimoni. Infatti, abbiamo deciso di testimoniare attivamente la Responsabilità, ovvero, la certezza che - come afferma Papa Francesco - nel mezzo dell’oscurità potrà sempre sbocciare qualcosa di nuovo, che presto o tardi produce un frutto. E abbiamo portato all’altare una bomba – una delle altre parole che vorremmo non sentire più e che in questi giorni riempie le nostre orecchie e la testa – di semi, perché siamo sicuri che sia necessario preparare il futuro perché questo germogli ed è proprio questa una delle altre caratteristiche della responsabilità che abbiamo in mente: un gesto attivo e consapevole nei confronti di chi ci sta accanto.
Il nostro essere educatori, attori viventi e attivi nel vivere e costruire la comunità, fa sì che continuiamo e cerchiamo sempre testimoni credibili per i nostri ragazzi ed è difficile, lo dice anche il Vangelo: alle volte è molto più semplice – e irresponsabile ci piacerebbe aggiungere– farsi chiamare rabbì e non farsi scomodare dalle tante domande che la propria vita, insieme a quella degli altri, ci propone. Essere responsabili, infine, è non fermarsi al dinamismo delle nostre vite e della nostra quotidianità, ma anzi è fare in modo che questo moto che ci pervade ci porti a riaffermare e testimoniare l’Amore. Un amore che è l’affermazione viva e vivente del Vangelo e della Resurrezione poiché, crediamo, che ce lo abbia insegnato Gesù decidendo responsabilmente di dare la propria vita per noi. Siamo sempre più determinati ad andare verso un futuro che parli di Comunità costruendo un luogo fatto di Responsabilità senza farci cogliere dal timore, perché, l’essere umano, di fatto tu lo insegni a noi, è rinato molte volte da situazioni che sembravano irreversibili.
Fare miracoli
Nell’ambito dei festeggiamenti del nostro gruppo scout, che in questo 2023 compie 100 anni, nei mesi di marzo, aprile e maggio si sono svolti tre incontri di carattere formativo, aperti a genitori, educatori e, in generale, a tutti quelli che si sentono coinvolti nell’idea di essere persone che generano vita. Abbiamo cercato di lasciarci interrogare dal nostro oggi e abbiamo coinvolto i numerosi e affiatati relatori e tutte le persone che sono volute intervenire alle serate in un percorso che si è dipanato lungo l’idea di responsabilità, vissuta non tanto nell’ottica di dover rendere conto a qualcuno di qualcosa, ma piuttosto in quella di dare delle risposte con la nostra vita quotidiana, con le scelte che facciamo e che abbiamo maturato grazie alle esperienze vissute e “distillate” in significati.
Abbiamo iniziato da un’affermazione che talvolta di sente: “Eh, oggi non ci sono più i gnari di una volta”… che è diventata il titolo della prima serata, durante la quale, aiutati dall’educatore Niccolò Cabrini, abbiamo riscoperto le domande che abitano i gnari di oggi (e in realtà anche noi quando eravamo i gnari di ieri), riflettuto su come ciascuno di noi può aggiungere un pezzo, in chiave relazionale e tramite la sua testimonianza, alle risposte che stanno costruendosi.
A marzo, in un vivace dialogo tra padre Davide Brasca, barnabita di Monza, e don Fabio Corazzina, parroco di Fiumicello, moderato dal sagace Edo Martinelli, capo scout di Brescia, ci siamo invece confrontati sul servizio, in particolare sull’opportunità di proporlo in chiave educativa come strumento di crescita. Ci siamo trovati a dialogare, tra l’altro, del valore profetico del servizio, della gratuità e del dono e delle rivoluzioni fatte dagli uomini e dalle donne. Ci siamo lasciati con alcune domande: Quando ci facciamo servi dell’altro ci costruiamo una tana o usciamo allo scoperto? È possibile fare servizio nella gratuità, oppure il mondo del volontariato è parte del sistema? Chi sono i maestri e i testimoni dei ragazzi oggi? Noi li aiutiamo a trovarli e sceglierli? Coinvolgere e coinvolgersi tramite il servizio, proposto ai ragazzi e vissuto, può essere un cammino verso la corresponsabilità (che non è solo collaborazione) di cui tanto si sente parlare anche nella Chiesa, ma che sembra sempre qualcosa che non si può realizzare (perché i laici… perché i preti…)?
La terza serata ha rubato il titolo a un verso di Franco Arminio: “Si sta vicini per fare miracoli”, ed è stata dedicata a riflettere sulla pratica della comunità. Ci siamo chiesti cosa vuol dire “fare miracoli”, e ci siamo detti che gli ingredienti fondamentali sono la volontà di coltivare e custodire, originati dalla consapevolezza di sentirci incompleti, frammenti di un mosaico più grande che per costruire qualcosa hanno bisogno di altri pezzetti che li affianchino. Questa è l’esperienza, tipica anche della Chiesa, che non ci si salva da soli, che però, forse, spesso è pensata ma non praticata con assiduità e fede.
Ora l’estate alle porte per noi sarà tempo di campi, ma gli appuntamenti per i festeggiamenti del centenario ritorneranno in autunno. A presto quindi, e buona strada!
Chi ha orecchie in-tenda!
AGGIORNAMENTO 4/7/2023:
Il progetto di community funding si è concluso: grazie di cuore a tutti quelli che hanno voluto sostenerci!! Con l'aiuto di tutti voi non solo abbiamo raggiunto l'obiettivo, ma siamo andati bel oltre ogni aspettativa: ognuno dei vostri contributi è stato prezioso e ci ha permesso avere successo, GRAZIE!
AGGIORNAMENTO 20/6/2023:
Di nuovo grazie a tutti! Con il vostro aiuto abbiamo quello che ci serve per poter acquistare anche una tenda più grande e pali e assi per le sopraelevate, siete stati preziosi. Mancano ancora circa 10 giorni alla fine della campagna di raccolta fondi, e potete ancora aiutarci. Baden Powell diceva: "Anche quando credete di star guardando lontano, guardate ancor più lontano": guardiamo ancora un po' più lontano allora. Con i fondi che raccoglieremo da ora puntiamo ad acquistare due tende igloo per la route estiva dei ragazzi del Noviziato e del Clan/Fuoco. Se volete aiutarci le modalità sono le stesse di prima... grazie!
AGGIORNAMENTO 1/6/2023:
Grazie all'aiuto di tutti in appena 10 giorni abbiamo raggiunto il traguardo e abbiamo i fondi per l'acquisto delle due tende di squadriglia che ci servivano!! Che dire: GRAZIE di cuore! Ora andiamo avanti... è tempo di guardare un po' più in là. Le vostre donazioni continuano ad essere preziose per aiutarci: con i soldi che raccoglieremo da ora in poi vorremmo acquistare una tenda più grande, che ci permetta, in caso di maltempo, di ritrovarci comunque tutti insieme al riparo. Perché, come diceva B.P., "non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento". Insieme a questa tenda puntiamo ad acquistare anche i pali e le assi che ci serviranno per costruire le sopraelevate al campo. Volete continuare ad aiutarci? Il link è sempre lo stesso....
Immagina un cielo stellato. Un cielo stellato e un bosco in montagna, magari il suono leggero e musicale di un fiume che scorre nelle vicinanze. Un fuoco crepitante e il chiacchiericcio di tante persone sedute in cerchio, che ridono insieme e, prima di coricarsi, si raccontano vicendevolmente le avventure vissute nella giornata, le cose che hanno imparato, le sfide che hanno superato... bello vero?
Molti di voi sicuramente ricordano (forse con nostalgia 😉) notti come queste, vissute a qualche campo estivo…. Con il Reparto partiremo per il campo il 16 luglio, ma prima di allora abbiamo bisogno di comprare delle tende nuove, perché alcune di quelle che abbiamo sono ormai inutilizzabili per l’età. Con l’autofinanziamento fatto quest’anno e il precedente abbiamo già potuto comprarne una, ma ce ne servono altre due.
Nell’ambito del progetto di Cassa Padana, supportati da , abbiamo lanciato la nostra campagna di raccolta fondi finalizzata all’acquisto delle tende. Se vuoi aiutarci a vivere ancora questa avventura e a offrire ai ragazzi occasioni di crescita e di vivere esperienze che, probabilmente, ricorderanno per tutta la vita, puoi offrirci il tuo contributo: non è mai troppo piccolo e ci avvicina alla meta!
https://www.ideaginger.it/progetti/chi-ha-orecchie-in-tenda.html
Contiamo anche su di te!
Costruire una casa, costruire l'amore
Giornate di sole, giochi, natura, accoglienza e condivisione: ecco cosa sono state le Vacanze di Branco quest’anno. Il 30 luglio, con i nostri zaini, siamo partiti per Piazzole pronti ad immergerci in una nuova avventura.
Durante le Vacanze di Branco, guidati dalla storia della Famiglia Madrigal, abbiamo scoperto che noi siamo molto di più di quello che gli altri ci dicono: siamo forti come Luisa e creativi come Isabela oppure siamo quello e anche molto altro? Abbiamo assaporato l’idea che ciascuno di noi può essere veramente ciò che desidera e fare della sua vita un vero miracolo, che proprio come la candela della Famiglia Madrigal, rimane vivo solo quando ci lasciamo aiutare e scoprire dagli altri... e questo ci permette davvero di crescere nel Branco e nella quotidianità.
Essere Comunità
Qualche mese fa abbiamo cominciato le attività chiedendoci cosa voglia dire davvero "disimparare” in un mondo che provoca in molti una sensazione di ansia da prestazione, rispondendo provando a capire il valore aggiunto e il senso profondo di certe cose che si fanno sempre nello stesso modo, per poi, forse, farle con altri criteri o in modo diverso. Carichi e caricati da questi pensieri siamo arrivati alle porte dell'inverno, il tempo per noi di iniziare a pensare alla route invernale, che viviamo solitamente durante le vacanze, tra Natale e l'Epifania.
Come tutti sappiamo la preparazione di un viaggio, soprattutto se ci sta particolarmente a cuore, avviene per tempo; la stessa cosa succede quando ci si prepara per una route. L'uomo rischia sempre di essere attanagliato dalle questioni "logistiche", che certamente vanno programmate, ma per noi il centro di questa preparazione è focalizzarci su cosa bolle in mezzo alla nostra comunità e, quindi, su quale significato condiviso costruiremo e vivremo insieme sulla strada.
Vacanze di Branco Invernale 2021
Prossimità, alla Vacanze di Branco invernali svoltesi all’ex-asilo d Lozio tra il 27 e 30 dicembre, ha voluto dire “sporcarsi le mani” per e con gli altri. Ci siamo messi all’opera nella costruzione degli “Angeli custodi” pensando agli altri fratellini e sorelline del Branco, donandogli qualcosa di concreto preparato con le nostre mani.
Campo Invernale 2021
Il campo invernale per Esploratori e Guide (12 - 16 anni) si è svolto dal 27 al 30 dicembre 2021 a Malga Brominetto (Bagolino). Insieme abbiamo ragionato di come amare, noi stessi e le persone che abbiamo accanto, scoprendo quali sono le nostre caratteristiche e come coltivarle per essere presenze arricchenti per il nostro prossimo.
Se la strada non c'è, inventala
Il titolo è un vecchio adagio molto caro tra gli scout, attribuito probabilmente al fondatore stesso dello scoutismo, Baden Powell.
Quando a marzo è iniziato il lockdown, nessuno immaginava che la situazione di emergenza sarebbe continuata, seppur con un livello di allerta diverso, fino all’estate.Nei mesi successivi a marzo ci siamo inventati svariati modi per raggiungere i ragazzi del gruppo e creare occasioni di “incontro”… virtuale. Poi giugno è arrivato, e con lui una domanda: come e perché proporre, come nostra abitudine, dei campi (in presenza!) durante l’estate? È possibile mettere insieme dei ragazzi per diversi giorni (pasti e pernotto compresi) in modo sicuro e rispettoso della normativa, senza snaturare le attività che ci contraddistinguono?
Tutte le attese sono uguali?
“Sai aspettare?”.
“So bruciare”.
“Fino alle braci?”.
“Fino alle braci”.
“È perfetto”.Chandra Livia Candiani, L’attesa ardente, da “ll silenzio è cosa viva. L’arte della meditazione”
Trasformare la nostra visione del mondo, della nostra quotidianità in un gesto rivoluzionario. Una novità da sperimentare in Quaresima.
Partiamo dalle basi: rendiamoci conto di cosa significhi attendere. Stiamo perdendo il significato dell’attesa, non possiamo permetterci di vivere senza sapere cosa accadrà. In questo momento dove si ha il bisogno di sapere e controllare tutto, attendere ci sembra impossibile.
Ma se fosse proprio questo il significato del godersi la vita? E, forse, uno dei modi per incontrare qui ed ora il Regno dei Cieli?
L'intreccio della Torre!
Dal 28 luglio al 5 agosto, presso la Casa Parrocchiale di Teveno (BG) si sono tenute le Vacanze di Branco dei lupetti del Branco Luna Piena di Gardone, dal titolo "L'intreccio della Torre". Insieme a Rapunzel abbiamo avuto modo di addentrarci nella tematica della progettazione: come mi muovo per costruire un progetto? Cosa dicono di me i passi che faccio?
Campo estivo 2019
Per il Reparto (12-16 anni) il campo estivo 2019 si è svolto a Schilpario (BG), dal 25 luglio al 4 agosto. Insieme abbiamo ragionato di protagonismo e rivoluzioni quotidiane per scoprire in che modo ciascuno di noi può fare la differenza nel mondo che lo circonda.
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